POSTED BY Berto | Giu, 24, 2021 |

Il radon è un gas radioattivo di origine naturale, inodore, incolore e insapore; tutte caratteristiche che non lo rendono percepibile dai nostri sensi e perciò difficile da individuare e da quantificarne la presenza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, già nel 1988, ha classificato il radon nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’uomo.

Il pericolo maggiore del gas radon è correlato all’inalazione: inspirato in quantitativi in eccesso e per periodi prolungati, può infatti provocare seri danni alla salute, in particolare ai polmoni, qualificandosi come seconda causa di rischio per l’insorgenza di un tumore, dopo il fumo (questo significa che i fumatori che vivono a contatto con il radon corrono un rischio in più di malattia).

Un aspetto ‘positivo’ però c’è: difendersi dal radon è relativamente semplice, grazie alla sua volatilità, vale a dire alla sua capacità di disperdersi rapidamente e facilmente nell’aria. Ragion per cui la prima prevenzione per combattere questo gas è la costante areazione dei locali nei quali è riconosciuta la sua presenza

Stimare la presenza o la concentrazione di questo gas negli ambienti domestici o di uso quotidiano come le scuole o i luoghi di lavoro, soprattutto se interrati – dove di norma si trova maggiormente – non è semplice poiché le concentrazioni possono variare sia da spazio a spazio (anche tra edifici vicini) sia nel tempo, tra giorno e notte, estate e inverno e tra diverse condizioni meteorologiche.

Azioni di prevenzione e protezione dal Radon

Di seguito si forniscono alcuni consigli riguardo i possibili interventi per limitare la concentrazione di radon, da applicarsi singolarmente o in combinazione per assicurarsi un miglior risultato:

  1. misurare la concentrazione di radon negli ambienti chiusi. Come facciamo a sapere se c’è radon in casa? La prima cosa da fare è appunto misurarla per l’intero anno solare poiché i valori del Radon sono variabili nell’arco della giornata e dell’anno. Chiaramente è importante rivolgersi ad un tecnico specializzato, che provvederà a collocare dei dosimetri nei locali.
  2. Aumentare il ricambio d’aria con l’esterno è un intervento immediato ed efficace per ridurre la concentrazione di radon. Il maggiore ricambio d’aria può essere ottenuto sia con ventilazione naturale, aprendo frequentemente finestre e porte, sia con ventilazione forzata, attraverso l’impiego di ventilatori elettrici.
  3. Sigillare le abituali vie d’ingresso del radon per contrastare la sua penetrazione nell’edificio, chiudere ermeticamente le crepe, le fessure o microfessure presenti con l’utilizzo di materiali siliconici, poliuretani, resine, ecc.
  4. Assicurare una ventilazione naturale o depressurizzazione dell’eventuale intercapedine o vespaio esistente tra suolo ed edificio con una ventilazione naturale per deviare all’esterno il radon.
  5. Assicurare la pressurizzazione dell’abitazione. L’ingresso del radon viene bloccato con un ventilatore creando in questo modo una leggera sovrappressione nell’abitazione.
  6. Accorgimenti in caso di edifici di nuova costruzione: Va premesso che anche i materiali di costruzione possono possedere alte concentrazioni di radon di conseguenza sembra opportuno tenerne conto quando ci si accinga a costruire nuovi edifici o abitazioni.

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